El Mundialito & Europeito

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domenica 11 luglio 2010

TERZO POSTO ALLA GERMANIA,URUGUAY BATTUTO 3-2

La Germania della 'Junge Wildè di Joaquim Loew ha conquistato la medaglia di bronzo a Sudafrica 2010 battendo l'Uruguay per 3-2 in una partita intensa e dalle grandi emozioni di cui anche gli uomini del 'maestrò Oscar Tabarez, tuttavia, sono stati degni protagonisti. Il match si è chiuso al 93' con una traversa piena colpita da un grandissimo Diego Forlan. Una beffa del destino, diranno alcuni; ricordando la rocambolesca qualificazione dei sudamericani contro il Ghana, altri penseranno invece che giustizia è stata fatta. Luis Suarez, autore del clamoroso 'manì che in pratica ha sancito l'eliminazione degli africani, stasera è stato fischiato spesso dal pubblico, forse proprio per quel gesto. L'attaccante dell'Ajax ha però risposto con una prestazione maiuscola, al pari di Forlan e dell'onnipresente Fucile. Con un grande Mueller, che assieme a Forlan è ora salito a un affollato primo posto nella classifica dei marcatori, la Germania ha ritrovato anche gioco ed ha offerto il solito mix di freschezza e velocità che invece non aveva mostrato contro la Spagna. La finalina di consolazione è ospitata al Nelson Mandela Bay di Port Elizabeth in una serata piuttosto fredda e piovosa. Tra i tedeschi non c'è Klose, tra i pali spazio a Butt. Il rientrante Mueller è sulla tre quarti con Oezil, stasera un pò in ombra, e Jansen. Dopo la squalifica, gli uruguagi ritrovano Suarez come riferimento offensivo. La partenza è dei tedeschi e proprio Mueller al 3' mette in rete a gioco già fermo. Il giovane trequartista si rifà un quarto d'ora più tardi, quando riprende una respinta di Muslera si tiro dalla distanza di Schweinsteiger e insacca per l'1-0. L'Uruguay non ci sta e comincia a macinare gioco: è preciso e rapido e la Germania soffre. Al 28' Suarez pesca Cavani in area e l'attaccante del Palermo non perdona. Ed è l'1-1. Il gioco prosegue a fasi alterne e Sanchez al 42' si divora un gol fatto. Ci pensa Forlan a portare in vantaggio l'Uruguay con un autentico capolavoro al 6' della ripresa: un destro al volo schiacciato su cui Butt non può niente. Se il portiere tedesco è incolpevole, non altrettanto si può dire di Muslera: l'estremo difensore della Lazio all'11' sbaglia il tempo dell'uscita su Jansen e per l'esterno dei 'Panzer' è un gioco da ragazzi mettere dentro e pareggiare. I ritmi si abbassano e gli spazi tra i reparti si allungano. Sulla gara comincia a incombere lo spettro dei supplementari, ma ci pensa Khedira al 37' ad allontanarlo, mettendo in rete con un perfetto colpo di testa sotto l'incrocio dei pali. C'è quella traversa di Forlan al 3' minuto di recupero a regalare l'ultima emozione, ma poi arriva il fischio dell'arbitro messicano Archundia. Germania terza, con la certezza per Loew di avere gettato le basi per un grande futuro. Uruguay solo quarto, ma squadra convincente e di qualità.

DELUSIONE URUGUAY Una traversa che fa male e che rimarrà nella storia. Tutto l'Uruguay si è oggi preso la testa tra le mani, quando all'ultimo istante il bomber Diego Forlan ha fallito per pochi millimetri, colpendo la traversa, quello che per la 'celestè poteva essere il pareggio contro la Germania, aprendo la speranza dei supplementari o dei rigori. L'amaro 'adios' ai Mondiali non ha però demoralizzato gli uruguayani, che escono dal torneo a testa alta e con il quarto posto in tasca: un ottimo risultato per un paese di 3,3 milioni di abitanti dove da sempre il calcio è una sorta di religione, e dove però proprio il 'futbol' aveva regalato negli ultimi tempi solo tante delusioni. «È stata una partita che abbiamo meritato di vincere, ma che si è complicata per un paio di errori di Muslera», ha commentato pochi istanti dopo il fischio finale l'edizione on line del principale quotidiano, El Pais, il quale, anche in un momento non felice, ha fatto grande sfoggio di autoironia: «Il polpo aveva ragione, niente terzo posto», ha rilevato il titolo principale del giornale, riferendosi a quanto previsto da Paul, l'ormai notissimo 'indovinò dell'acquario di Oberhausen. Per Montevideo, il bilancio finale dell'avventura del 'maestrò Tabarez e dei suoi ragazzi in Sudafrica è comunque nettamente positivo. Tutto il Paese attende infatti il rientro, previsto lunedì, della squadra, con in programma numerosi eventi e discorsi che - assicurano gli organizzatori - lasceranno il segno: tante saranno le celebrazioni e le feste. Il Paese è infatti riuscito a recuperare molta autostima, visto che dopo il successone di questi Mondiali, per ricordare un'impresa calcistica gli uruguayani non dovranno più guardare al passato, ma a quanto realizzato in terra sudafricana. Il quarto posto 'viaggià di fatto di pari passo ad un'ondata di ottimismo globale nel Paese, che - così come il suo vicino-rivale di sempre, l'Argentina - ha vissuto anni e anni di crisi economiche e sociali. La sconfitta di qualche giorno fa contro l'Olanda, che ha sbriciolato il sogno di una finale, non ha però evitato che migliaia di persone, non solo a Montevideo, scendessero per strada urlando 'Uruguay, Uruguay'. Per parlare di una 'celestè al livello di quella della squadra del 'maestrò Tabarez c'era finora bisogno di andare indietro con il ricordo al 'maracanazò del 1950, quando la rete di Alcides Giggia mandò al tappeto il Brasile e regalò all'Uruguay il suo secondo 'Mundial', dopo quello inaugurale di 20 anni prima. Quella storica partita rimarrà nella memoria del Paese: che potrà però d'ora in poi incorniciare le reti e la performance dell'Uruguay in Sudafrica. «È quarto posto: applaudite, e non smettete di applaudire», è l'invito che il portale Montevideo.com fa in queste ore a tutti i tifosi 'celestes'.

IL POLPO PAUL CI HA AZZECCATO ANCORA Anche stavolta il polpo Paul ci ha azzeccato. Per la finale per il 3/o posto dei Mondiali in Sudafrica, il cefalopode ormai più famoso del mondo aveva previsto la vittoria della Germania, è così è stato. La squadra di Joachim Loew si è affermata sull'Uruguay per 3-2, al termine di una partita appassionante, degna di una finalissima. A questi Mondiali, il polpo indovino dell'acquario di Oberhausen non ha finora sbagliato un pronostico. Per la finale per il primo posto, che si giocherà domani sera tra Olanda e Spagna, Paul ha vaticinato la vittoria delle Furie Rosse di Del Bosque. Staremo a vedere.

IL TABELLINO
Uruguay- Germania 2-3 (1-1)m nella finale per il terzo e quarto posto dei Mondiali di Sudafrica 2010.
Uruguay (4-3-3): Muslera; Fucile, Lugano, Godin, Caceres; Pereira, Perez (32' st Gargano), Arevalo; Cavani (40' st Abreu), Suarez, Forlan.
(12 Castillo, 23 Silva, 6 Victorino, 8 Eguren, 14 Lodeiro, 16 Pereira, 18 Gonzalez, 19 Scotti, 20 A. Fernandez, 21 S. Fernandez).
All.: Tabarez
Germania (4-2-3-1): Butt; Boateng, Mertesacker, Friedrich, Aogo; Schweinsteiger, Khedira; Mueller, Oezil (46' st Tasci), Jansen (37' st Kroos); Cacau (27' st Kiessling).
(1 Neuer, 12 Wiese, 10 Podolski, 11 Klose, 14 Badstuber, 15 Trochowski, 16 Lahm, 21 Marin, 23 Gomez).
All.: Loew.
Arbitro: Archundia (Messico)
Reti: pt al 18' Mueller, 28' Cavani; st, al 6' Forlan, 11' Jansen, 37' Khadira.
Angoli: 12-6 per la Germania
Recupero: 1' e 3'
Ammoniti: Aogo, Friedrich, Perez per gioco falloso; Cacau per fallo di mano.
Spettatori: 36.254.
I GOL ** Al 18/o del pt Schweinsteiger va al tiro da 35 metri, Muslera respinge con fatica e Mueller di piatto destro porta in vantaggio la Germania.
- Al 28/o Perez ruba palla a Schweinsteger e serve Suarez, Forlan taglia e libera metri per Cavani, che sbaglia l'aggancio ma rimedia battendo Butt con un diagonale.
- Al 6' del st Arevalo va al cross, grande conclusione di Forlan, destro al volo schiacciato a terra: imparabile.
- All'11', cross di Boateng, Jansen Š solo in area, Muslera sbaglia il tempo e l'esterno tedesco mette dentro di testa.
- Al 37', su corner di Oezil da destra, Friedrich tocca la sfera che Lugano cerca di allontanare, Khedira colpisce di testa e spedisce la palla sotto l'incrocio dei pali per il 3-2 finale

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